"Non posso nascondere la mia profonda incomprensione...": il presidente del Dipartimento Charles Ange Ginésy critica l'apertura del tunnel di Tenda "in modalità degradata"

La Roya non è mai stata così vicina a vedere l'apertura del tunnel di Tenda . Il tunnel, al centro di una saga che da dieci anni coinvolge questioni legali, finanziarie e climatiche (tra le altre), sarà inaugurato questo venerdì alle 18:30 per essere aperto al traffico il giorno successivo. Si tratta di un passo atteso con impazienza dalla Roya per rivitalizzare la valle e riallacciare i rapporti con il paese vicino, ma che lascia un senso di incompiutezza, secondo il presidente del Dipartimento delle Alpi Marittime.
Una soddisfazione, certo, ma venata di sincera frustrazione. Charles Ange Ginésy non ha nascosto la sua "profonda incomprensione" di fronte a un'apertura "in modalità degradata" , lontana dalle ambizioni iniziali del progetto. Invece di due tubi unidirezionali pienamente operativi, come previsto dagli accordi franco-italiani del 2007, ne verrà messo in servizio solo uno, a circolazione alternata, e solo per una fascia oraria limitata. I lavori di ripristino del vecchio tubo, tuttavia, non hanno ancora un calendario preciso.
"Ci troviamo in una situazione paradossale: dopo aver già investito 200 milioni di euro, solo per il primo tunnel, abbiamo gli stessi vincoli di traffico di dieci anni fa. Ci è stato anche comunicato che sosterremo un costo aggiuntivo di 70 milioni di euro rispetto agli impegni iniziali, nella speranza di completare ciò che avrebbe dovuto essere consegnato molto tempo fa, ovvero oltre 320 milioni di euro."
Il test di credibilitàNonostante tutto, questa prima riapertura resta un passo avanti importante per la Val Roya e i suoi abitanti, ancora colpiti dalle conseguenze della tempesta Alex e dalle persistenti difficoltà di accesso.
Il Presidente del Dipartimento si compiace anche della "rapida mobilitazione" del ministro francese Philippe Tabarot, così come di quella del suo omologo italiano Matteo Salvini, che hanno contribuito a sbloccare una situazione "congelata da troppo tempo" .
Ma avverte: "Invito lo Stato e le autorità italiane a essere trasparenti sull'uso dei fondi pubblici [...] Questa questione è una prova di credibilità per la cooperazione franco-italiana e per il rispetto della parola data ai territori montani". E conclude: "La Val Roya merita un tunnel funzionale, sicuro e sostenibile. La riapertura del 27 giugno, seppur parziale, deve segnare un punto di partenza verso il reale completamento di questo asse vitale".
Nice Matin